La Villa Romana di Casignana, situata in contrada Palazzi nel comune di Casignana (RC), rappresenta uno dei più significativi siti archeologici di epoca romana in Calabria. Scoperta nel 1963 durante i lavori per la costruzione di un acquedotto, la villa risale al I secolo d.C. e ha subito una ristrutturazione importante nel IV secolo. Fu successivamente abbandonata nel V secolo, ma presenta tracce di frequentazione fino al VII secolo.
La villa si sviluppa su entrambi i lati della moderna Strada Statale 106 Ionica, probabilmente in prossimità dell'antica via che collegava Locri Epizefiri a Rhegion (Reggio Calabria). Comprende un ampio complesso termale privato, accessibile da un porticato e riccamente decorato con mosaici. Tra questi spicca il mosaico figurato del frigidarium, noto come "sala delle Nereidi", datato al III secolo, che raffigura un thiasos marino con quattro figure femminili che cavalcano un leone, un toro, un cavallo e una tigre, tutte con coda di pesce. La sala ha pianta ottagonale con quattro lati absidati e presenta due vasche per acqua fredda. Il calidarium, anch'esso di pianta ottagonale, è dotato di un impianto di riscaldamento a ipocausto e tubi fittili sulle pareti, con pavimentazione a mosaico in piccole tessere. Del complesso fanno parte anche una sala rettangolare pavimentata in lastre di marmo colorato (opus sectile) e un ninfeo monumentale con cisterne.
Sul lato opposto della strada si trova la parte residenziale della villa, con ambienti articolati intorno a un grande cortile. Vi si trovano ancora pavimentazioni a mosaico, come nella "sala delle Quattro Stagioni" e nella sala absidata.
La villa è stata oggetto di scavi sistematici dalla Soprintendenza per i beni archeologici della Calabria negli anni ottanta e, dal 1998, il sito è gestito dal comune di Casignana, che ha acquisito i terreni limitrofi con il contributo della Comunità montana dell'Aspromonte orientale, permettendo di ampliare l'area indagata.